A nostra immagine e somiglianza - Il Dio irascibile dell'Antico Testamento creato dall'uomo

Gli uomini hanno un'idea di Dio distorta e fraudolenta. Lo hanno plasmato con le loro fattezze e carenze, sostenendo per?che sia stato Lui a compiere il procedimento inverso: cio?a creare l'uomo a Sua immagine e somiglianza. Ma poich?l'umanit?non intende 'avvicinarsi' a Dio, scelta scomoda e improba, ha continuato a fare il doppio gioco con s?stessa, auto-ingannandosi. L'uomo, quindi, ha preferito riconoscere a Dio l'iniziativa della similitudine, anzich?ratificare la propria ed ammettere la superbia umana ab origine. Quale ?stato l'esito? La diffusione di religioni e fedi rappresentate da esponenti che si mettono davanti a tutto e tutti, fingendo di parlare di Dio e con Dio. Invece parlano con s?stessi di s?stessi, nonostante i Vangeli abbiano chiarito ogni dubbio sugli eufemismi e sulle imprecisioni dell'Antico Testamento: in esso i difetti di Dio, a volte, non si distinguono dai difetti degli uomini. Ci?ha fatto pensare all'autore che la Bibbia non sia stata ispirata dal Creatore, n?tantomeno dettata; ma che sia una costruzione (o costrizione?) meramente terrena. Le domande rivolte a Ges?Cristo in quest'opera, commisurate alle Sue parole nel Vangelo di Matteo, provano a chiarire - una volta per tutte - la differenza tra iniziativa divina e manipolazione umana.