Luce E Guerra: Parte 1, l'Ultimo Maledetto

Esposito Romano, autore decadentista, poeta sensibile dall'animo pervaso da un romanticismo tanto emotivamente instabile quanto refrattario alle convenzioni sociali, medita sulle sue passioni amorose, riflettendo sulla sua innocente compiutezza pristina; indipendenza dall'alter ego che fu, ?e sar?plinto di ogni sua sciagura. Solitario innatamente, reo pensatore catapultato in un cosmo di formichine meccaniche, androidi che marciano seguitando la coccarda svolazzante in procinto del nulla.Il poeta E. R., scalata la vetta facendosi largo tra le pubblicazioni modaiole che stipavano gli scaffali delle librerie coeve, ora si contrisce dinnanzi alla vacuit?della realizzazioni terrena: quanto spese al fine di ergersi vate della letteratura odierna alcuna graduatoria o premio condoner? Tale apocalisse, rivelazione mistiche, fagocita il suo presente di tormenti. Spirito solo, schivo filantropo conculcato dallo stigma che i suoi simili esercitarono contro di egli giacch?aveva impugnato la prodezza dell'esposto, di colui che conferisce valenza nuova al creato rivivificandolo, attribuendogli inedite chiavi di lettura. Il pentagramma dell'attuale figura, oggi, sua erma reclusione forzosa. Lo emarginarono, non discernendo il fomite vitale che instradava ogni sua azione fin dalla redazione del suo primo tomo. Qual ?il confine tra sregolatezza e vitalit? Il genio ?folle, e il folle conchiuder?la parata in un "manicomio domestico", asfissiato dalle asettiche relazioni sociali caratteristiche del mondo dello spettacolo.